Dove nasce la vera storia di Babbo Natale?

La vera storia di Babbo Natale
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C’era una volta un vecchietto dall’aspetto bonaccione, un po’ paffutello, vestito di rosso e con la barba bianca … Non occorre continuare per indovinare di chi parlo! Lo conosciamo tutti, eppure non sappiamo dove nasce la vera storia di Babbo Natale.

Se vuoi scoprirla continua la lettura di questo articolo!

Natale arriva, e noi iniziamo parlare di Lui, diciamo ai nostri bambini che per vederlo dovranno aspettare la notte del 25 dicembre: c’è chi lo aspetta al camino, chi alla finestra e chi lo fa entrare dalla porta, ma chi è Babbo Natale, e soprattutto, è davvero lappone?

La leggenda di Babbo Natale

Perché Babbo Natale negli Usa si chiama Santa Claus? Il motivo risale alle antichissime origini di questa figura. Già, perché il noto nonnino ha origini ultra millenarie che affondano nel 280 D.C, dalla figura di San Nicola.

San Nicola di Myra

Secondo lo storico Gerry Bowler, Nicola era il vescovo di Myra, in Licia, una provincia dell’Impero Bizantino, oggi l’attuale Turchia; nel suo volume Santa Claus: A Biography lo storico spiega che il Santo veniva percepito come un protettore dei bambini per via di due miracoli attribuitogli in quegli anni:

  • il più famoso riguarderebbe tre ragazze prostituite dal padre, per pagare alcuni debiti. San Nicola, di notte, avrebbe gettato nella loro casa tre sacchi d’oro, affinché potessero avere una dote e sposarsi.
  • La seconda leggenda da cui parte la vera storia di Babbo Natale, è la storia di tre ragazzi uccisi in una locanda. Il santo avrebbe fatto risorgere le spoglie dei tre ragazzi messi sotto sale dall’oste.

Dalla sua generosità nei confonti dei poveri, pare derivi l’idea di portare doni, ma allora ti domanderai, perché si accosta al Natale?

Anche questo sembra risolversi nelle ricerche storiche: pare che Nicola sia morto il 6 dicembre del 337 d.C, e che fino al 25 venisse celebrato come un simbolo del periodo. Un benefattore dei più deboli.

San Nicola di Bari

Forse saprai che San Nicola è uno dei santi più celebrati a Bari ( e non solo). Ma come ha fatto il  vescovo di Myra, a piombare nella cittadina pugliese?

Le spoglie di San Nicola vennero portate a Bari nel 1087 da tre navi con sessantasei marinai, guidati da due sacerdoti che celebravano già allora il culto in Italia.

Tutt’oggi le reliquie del santo si trovano nella cripta del santuario della Basilica nicolaiana di Bari.

San Nicola è il co-patrono della città insieme a San Sabino, e il suo culto viene celebrato in due date: 6 dicembre (morte) e 8 maggio, giorno in cui, secondo alcuni studi sarebbe arrivato nel capoluogo pugliese.

San Nicola è uno dei santi più celebrati in tutto il mezzogiorno (e in molti paesi del mondo), nonostante in pochi lo colleghino all’attuale Babbo Natale.

E infatti, tu ti chiederai, come si è trasformato nel nostro Santa Claus …

Chi ha inventato Babbo Natale d’occidente?

Il mito di Santa Claus è arrivato in occidente, quindi, passando dall’Italia, ma ancora sotto l’aspetto di San Nicola.

Come avrai capito la vera storia di Babbo Natale non è affatto lineare; è, invece molto complicata e costituita da tanti miti che in qualche modo si connettono a San Nicola.

Nel basso medioevo il culto del Santo inizia a diffondersi in tutt’Europa tanto da diventare un santo molto importante in Lorena, Amsterdam e Russia.

La sua figura si diffonde anche in Svizzera (San Nicolò), in Austria, Alto Adige e Germania. Durante gli anni della riforma luterana (1550) San Nicola s’identifica con Gesù Bambino ( Christkind), per i quali sarebbe lui a portare i doni, ma essendo piccolo ha bisogno di un aiutante.

Inizia a diffondersi la figura di uno strano personaggio, una sorta di diavoletto chiamato Krampus o Knecht Ruprecht che punirebbe i bambini cattivi.

Ancora oggi in alcune città mitteleuropee esiste il mito di Krampus che accompagna San Nicola.

Gli immigrati in America e la storia di Babbo Natale

Quando i padri pellegrini europei migrano in America si portano con sé anche i loro miti, così il Sint Niklaus olandese inizia ad essere  SinterKlaas, divenuto in Seguito il più conosciuto Santa Claus.

Al tempo però il Santo benefattore dei bambini, veniva rappresentato con un abito verde e un lungo mantello, era alto, magro, aveva la pelle olivastra e la barba nera.

Pare che oltre i personaggi citati si fossero diffuse strane figure con accezione negativa come Ru-klaus (Nicola Rozzo) e Pelznickel (Nicola Peloso) nate probabilmente dalla confusione fra San Nicola e l’aiutante Krampus.

Il contributo di artisti e intellettuali

Nei primi anni dell’ottocento  gli scrittori diedero un grosso contributo alla storia di Babbo Natale.

Nel 1809 esce History of New York di Washington Irving, un libretto che racconta in forma satirica la storia degli Stati Uniti attraverso un personaggio fittizio di origini olandesi.

A un certo punto del testo, uno dei padri pellegrini sogna SinterKlass mentre cavalca sulle cime  degli alberi e porta i doni ai bambini.

Successivamente a questa immagine ironica di San Nicola, iniziano a diffondersi illustrazioni che vedono Santa Claus dissociato dalle vesti religiose, e vestito con pesanti pellicce germaniche.

Thomas Nast : Il Babbo Natale rosso

[Credit by http://www.utexas.edu/features/2010/12/06/christmas_america/ ‘Santa’s Portrait’ byThomas Nast, published in Harper’s Weekly, 1881]

L’illustratore Thomas Nast è il primo a definire l’immagine di Babbo Natale.

Nel 1862 realizza una vignetta su Harper’s Weekly, un magazine politico: la vignetta mostra Santa Claus mentre visita i territori della guerra civile per ristabilire l’unione. Santa Claus è rappresentato nella sua classica veste rossa e tiene in mano  giochi e regali da distribuire ai bambini buoni.

Le guance sono già quelle paffute e così barba e capelli sono bianchi, mentre sul suo faccione si allarga un gioioso sorriso. La particolarità del Babbo  Natele di Nast  è che i tratti sembrano quelli di un folletto o di uno gnomo più che quelli di un essere umano..

Babbo Natale Coca Cola

Babbo Natale coca cola

 

Spesso si sinte dire che l’abito di Santa Claus si deve alla Coca cola, ma che ruolo ha l’azienda in tutto questo?

La nota azienda americana utilizza molto la figura di Babbo Natale per le sue pubblicità; e per rappresentarlo riprende l’immagine creata da Nast, fa solo qualche piccolo cambiamento e rende il personaggio famoso in tutto il mondo!

La prima pubblicità del prodotto con Babbo Natale risale al 1920, e raffigura un Santa Claus simile a quelli che l’illustratore disegnava da trent’anni, con tratti elfici ma con delle fattezze più umane.

Nel 1930 l’artista Fred Mizen raffigura per la prima volta il Babbo Natale che beve la bottiglia di Coca cola, fra le immagini più note di Santa Claus dell’epoca.

Ma sono le pubblicità sulle riviste popolari di Michigan Haddon Sundblom che rendono davvero famoso il Santa Claus rosso. In effetti la vera storia di Babo Natale inizia da queste immagini di Sundblom, il quale usa un uomo vero, vestito da Babbo Natale!

Si dice che il modello dei disegni di Sundblom fosse l’amico Lou Prentiss , un venditore in pensione. Quando quest’ultimo morì Sundblom iniziò a ritrarresé stesso allo specchio, a volte commettendo qualche piccolo errore prospettico che scatenava subito le lamentele dei fan affezionati.

Le pubblicità della Coca cola consacrano la figura di Babbo Natale nel mondo, appaiono sulle più importanti riviste amercane e mostrano il vecchietto nei momenti più romantici.

Le illustrazioni originali di Michigan Sundblom vanno avanti fino al 1964, ma vengono utilizzate dalla Coca cola ancora per molto tempo.

Chi è Babbo Natale oggi?

Quella che abbiamo raccontato fino ad ora è la vera storia di Babbo Natale ma chi è Santa Claus oggi?

Il suo mito esiste ancora, sta davvero sparendo come sostengono molti, o la sua figura cambierà ancora?

Tutto è possibile, io francamente sono convinta che Babbo Natale resterà ancora per molto tempo con le sembianze che gli aveva conferito Soundblom.

Come faccio a dirlo? Vuoi sapere che fine ha fatto Babbo Natale ai giorni nostri?

Si è moltiplicato!

Si sa i Santi fanno miracoli, e se San Nicola ha saputo trasformare la sua immagine nei secoli fino a sfruttare il brand Coca cola, sappi che ai nostri tempi si è fatto coinvolgere dall’immaginario del wellfare e delle comodità, e siccome per viaggiare deve usare ancora la sua slitta trainata da renne, ha voluto velocizzare le consegne, e si è duplicato in tanti sosia.

Tanti Santa Claus pronti a viaggiare la notte di Natale con il sacco ei regali da portare ai bambini, decisi a restare con loro per qualche minuto, prenderli in braccio e fargli passare un momento indimenticabile!

Questi sosia si fabbricano nelle agenzie di animazione e nelle società che organizzano eventi, vengono “addestrati” da professionisti del teatro, e poi, come tanti soldati partono per la loro mission.

Non avere paura però, non devi pensare che siano dei fake malvagi, troverai in loro tutta l’allegria e la bontà di San Nicola.

Sono anziani signori che dedicanole loro feste natalizie a rendere felici bambini, i genitori e tutti coloro che vogliono provare l’emozione di stringere la mano a Babbo Natale in persona.

Conclusioni

Se il finale della vera storia di Babbo Natale ti ha incuriosito, prova a consultare il nostro sito, gestiamo sosia di Babbo Natale in tutta Italia.

Siamo professionisti del settore, usiamo solo attori veri con costumi cuciti in Sartoria, così da riprodurre al meglio l’icona classica di quel Babbo Natale con cui Nast (e poi Coca cola) fece fortuna!

Se vuoi conoscere altre storie intorno alla figura di Santa Claus, torna a seguire questo blog.

Ti aspetto al prossimo gossip!

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